“Sapiens. Da animali a dèi. Breve storia dell'umanità”
Non è esattamente una novità (ormai ha una decina d’anni) e non è un romanzo (ma scorre come se lo fosse) e se non l’hai ancora letto ti consiglio di rimediare molto presto.
E no, non occorre neanche essere appassionati di storia per divorarlo perché quello che intraprenderai è un viaggio nelle radici umane che appassionerà tutti: lo storico Yuval Noah Harari ti porta là dove tutto è iniziato, alle origini dell’umanità, quando ancora non esistevano le strutture sociali, le gerarchie, le religioni, il denaro. E, con un filo d’ironia, spiega perché si sono formate.
L’autore ti parla come fosse un amico che hai invitato a cena, con parole semplici e concetti facili che fanno scorrere tutto con leggerezza.
“Sapiens. Da animali a dèi. Breve storia dell'umanità” è un saggio (ma non ti annoierà mai) di Yuval Noah Harari ha venduto 25 milioni di copie ed è stato tradotto in 65 lingue. E’ un caso editoriale straordinario per un saggio di storia: vendite alle stelle, presenza costante in tutte le classifiche internazionali, raccomandazioni da leader del mondo tech e culturale. Il suo successo dipende da un mix di visione ambiziosa, narrazione coinvolgente e capacità di porre domande provocatorie sul nostro passato, presente e futuro (perché c’è anche un seguito…)
“Sapiens. Da animali a dèi. Breve storia dell'umanità” di Yuval Noah Harari
Quante pagine ci vogliono per raccontare e analizzare 70 mila anni di evoluzione umana, senza far sbadigliare il lettore? Impresa impossibile? No, Harari c’è riuscito in 500, pagine da cui non vorrai staccarti mai (io me lo sono portato in borsa ovunque, letteralmente).
Si parte da quando eravamo scimmie - più o meno impulsive - e si arriva a noi, ultraconnessi ma ancora persi e con tanta fame di senso.
Mi verrebbe voglia di dire che devi prendere tutto quello che credevi di sapere sull’evoluzione dell’umanità e buttarla nel cestino perché questo libro mette insieme le ricerche più recenti e delinea un percorso talmente nuovo e sorprendente che va oltre (e rivisita tutto).
Macché omini con la clava: prima dell’avvento dell’agricoltura, prima degli imperi, prima di tutto quello che caratterizza l’uomo oggi, c’era un’umanità egualitaria, c’era libertà, c’era serenità. Con l’agricoltura (e quindi con le strutture sociali che da lì sono nate) arriva la fatica cronica, la routine, le malattie da sovraffollamento, lo stress sociale. Crescono le aspettative, crescono i problemi (ricchezza, povertà, invidia, guerra, sfruttamento illimitato delle risorse).
Ed è qui che Harari ci fa capire una cosa che nessuno ti dice ma che spiega tutto: per superare le nuove sfide, abbiamo iniziato a inventarci storie condivise (religioni, denaro, leggi…) vere solo perché ci crediamo insieme. È questa, dice lui, la svolta che ha reso la nostra specie capace di dominare il pianeta.
Harari ci mostra quanto questi due mondi (quello preistorico e quello storico) siano così diametralmente opposti: nella preistoria l’identità è il gruppo, la famiglia, la banda dove tutti si conoscono e si prendono cura gli uni degli altri; nella storia l’identità si amplia, diventa astratta e sei cittadino di uno stato, credente di una religione, parte di una classe. Un tutto che ti rappresenterà oltre te stesso.
Tuttavia Harari non prende posizione, non si schiera; ma credimi che leggendo questo libro ti verrà voglia di essere nato in quei tempi là piuttosto che in questi (com’è che si dice? Meglio un giorno da leoni che cent’anni da pecora).
Copertina rigida su Amazon Euro 24,70 (edizione aggiornata al 2024)
Yuval Noah Harari
Classe 1976, Harari è uno storico e scrittore noto per bestsellers internazionali. Si occupa di storia globale, antropologia e futurologia. I suoi libri esplorano le grandi domande sull’umanità, il potere delle storie collettive e il futuro tecnologico, sempre con uno stile brillante e accessibile.
And more…
Yuval Noah Harari ha proseguito il viaggio addentrandosi nel futuro con il successivo “Homo Deus. Breve storia del futuro”.
Se ha già letto Sapiens, preparati: con “Homo Deus. Breve storia del futuro” Harari alza ancora l’asticella. Questa volta lo sguardo non è più su ciò che siamo stati, ma su ciò che potremmo diventare.
Dimentica il mito dell’uomo al centro dell’universo: il futuro secondo Harari è fatto di intelligenze artificiali, algoritmi che ti conoscono meglio di te stesso, e nuove religioni digitali. Cosa resta dell’essere umano quando la scienza supera il mito? Homo Deus non dà risposte semplici, ma ti obbliga a pensare: siamo davvero pronti a diventare “dei”?
Non l’ho ancora finito. Quando sarà pronta te ne parlerò.