“La casa dei silenzi”
Chi non l’ha ancora letto? Donato Carrisi ci porta ancora nella testa di Pietro Gerber, che non manca il bersaglio e scardina l’ennesima porta. Ma stavolta è diverso: l’ipnotista rincorre un sogno in una lotta contro il tempo.
Ti sembrerà di entrare in una stanza dove un orologio a pendolo scandisce il tempo con un ritmo blando, appena percettibile. Pian piano lo sentirai aumentare, sempre più forte. Fino a diventare assordante, fino a sentirlo vibrare dentro.
La casa dei silenzi ti accoglie un po’ alla volta. Tu entri in punta di piedi e quando meno te lo aspetti t’ingloba. È una casa vera, dove solo una parte è accessibile, visibile. Il resto rimane nel passato, in un buio dove i rumori restano attaccati ai muri e le voci non riescono a uscire.
Carrisi non ha bisogno di effetti speciali. Si limita a girare la chiave nella serratura, lasciando che i personaggi facciano rumore anche quando stanno zitti. Pietro Gerber, lo psicologo, si muove tra sogni, traumi e mezze verità.
L’autore è una certezza dei thriller psicologici e anche questa volta non smentisce, ma qui preferisce il passo lento di chi sa aspettare che siano i silenzi a parlare. Ogni dettaglio serve a qualcosa: una parola omessa, un sussurro dietro la porta…
Alla fine ti accorgi che il vero rumore non arriva mai dalle voci, ma da tutto quello che resta fuori campo. Un libro che non si esaurisce a lettura finita: resta, si infila nelle ore silenziose dopo, quando chiudi gli occhi e senti ancora quell’orologio battere da qualche parte.
Donato Carrisi
Classe 1973, è uno degli autori italiani di thriller più letti al mondo. Sceneggiatore, regista e scrittore, ha creato personaggi iconici come Mila Vasquez e Pietro Gerber. I suoi romanzi (tra cui Il suggeritore, La ragazza nella nebbia e La casa dei silenzi ) sono tradotti in oltre 30 lingue e hanno vinto numerosi premi internazionali.